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I gestori scelgono quanto coprire

di Gianfranco Ursino

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23 Ottobre 2008

Per il risparmiatore italiano investire in un titolo estero (azione o bond) o in un prodotto che punta sui mercati fuori dall'area Euro (fondo comune, Etf, unit linked, etc.) significa fare una scommessa sull'andamento delle valute. Un mercato che dal punto di vista della teoria economica, ma anche per l'evidenza empirica, è in assoluto il più imprevedibile.

1 - Per diversificare gli investimenti può avere un senso comprare un titolo in valuta?
Nell'acquistare un bond o un'azione di un Paese fuori dall'Eurozona occorre essere consapevoli che non è possibile prescindere dalle fluttuazioni del mercato dei cambi. Una variabile che entra soprattutto in gioco, con un peso preponderante, nella valutazione complessiva di un investimento obbligazionario.

2 - I fondi comuni italiani offrono una copertura sistematica del rischio cambio?
Dipende dalla strategia del gestore. Nel panorama dei fondi di diritto italiano non sono molti gli strumenti che garantiscono una copertura sistematica dalle oscillazioni delle monete. Nel 90% dei casi, al risparmiatore che desidera conoscere la strategia seguita dal gestore in ambito valutario, non è sufficiente neanche la lettura dei voluminosi prospetti informativi. Le società di gestione spesso indicano di attuare una gestione attiva del rischio cambio, riservandosi così la "possibilità" di coprirsi dalle oscillazioni delle divise. Solo con la lettura dei rendiconti semestrali dei singoli fondi si può apprendere ex-post quanto il gestore ha deciso di coprirsi e il costo di tale copertura.

3 - Gli Etf quotati a Piazza Affari sono tutti negoziati in euro. Si corre comunque il rischio valuta?
Il fatto di acquistare l'Etf in euro può avere l'erronea impressione di non correre alcun rischio di cambio. In realtà per gli Etf che replicano indici internazionali denominati in valuta diversa dall'euro le oscillazioni dei cambi incidono sulla performance dell'investimento. Ogni deprezzamento della divisa europea (come è avvenuto negli ultimi mesi) si traduce in un'extra performance per lo strumento che replica indici internazionali. E viceversa.

4 - Cos'è una gestione in cambi?
È un servizio finanziario rischioso non adatto ai piccoli risparmiatori. Un investimento che spesso nasconde laute commissioni a favore degli intermediari e può anche comportare la perdita dell'intero capitale investito.

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